Tutelare il patrimonio aziendale è fondamentale e non serve spiegare il perché: è importante per la tenuta stessa dell’impresa.

Cos’è il patrimonio aziendale?

Per patrimonio aziendale si intende l’insieme dei rapporti giuridici attivi (beni e diritti) relativi all’azienda. Sono compresi, per fare qualche esempio:

  • i beni immobili
  • gli impianti e i macchinari
  • i beni immateriali (marchi, brevetti, disegni industriali)
  • le partecipazioni
  • l’attivo circolante e la connessa liquidità.

Il patrimonio aziendale è però continuamente sottoposto a rischi che potremmo classificare in due macro-categorie:

  1. Rischio imprenditoriale – cioè quello legato ad un eventuale default aziendale, che comporta l’automatico assoggettamento del patrimonio ad una eventuale procedura concorsuale, oppure più semplicemente il rischio di pignoramento da parte di creditori non soddisfatti. Il principio è la naturale estensione dell’enunciato dell’art. 2740 c.c. che prevede che “il debitore risponde delle obbligazioni con tutti i suoi beni presenti e futuri”.
  2. Rischio intrinseco – cioè legato alla specifica attività aziendale (ad esempio, rischio infortuni per imprese edili, rischio di richiesta danni da parte di società di consulenza, eccetera).

Non solo: esistono poi rischi legati a momenti particolari della vita dell’azienda, quali quelli legati al passaggio generazionale, che abbiamo approfondito nel corso del video condiviso con il Notaio Del Corno lo scorso dicembre 2021.

Proteggere il patrimonio aziendale

La necessità da parte dell’imprenditore di mettere in sicurezza il patrimonio aziendale per garantire la continuità dell’azienda, lo abbiamo già sottolineato, è evidente. Questo può essere fatto attraverso l’adozione di una serie di accorgimenti giuridici e societari previsti dalla normativa.

È da sottolineare che la tutela patrimoniale non va inquadrata come un modo per sottrarre i beni dall’aggressione dei creditori, ma va intesa come salvaguardia della ricchezza che l’azienda ha prodotto nel tempo.

Due atteggiamenti diametralmente opposti e che portano a risultati molto diversi!

Poiché si parla di salvaguardia, la fase di pianificazione preliminare e necessaria per perseguire questo legittimo scopo è una mappatura dei rischi legati all’attività aziendale, individuando i beni patrimoniali potenzialmente esposti.

È evidente, poi, che i rimedi e gli istituti adottabili per la messa in sicurezza del patrimonio aziendale variano in ragione della natura degli stessi.

In particolare, per i beni ad alto contenuto patrimoniale (immobili, partecipazioni, eccetera) può essere preferibile la disgregazione dal rischio imprenditoriale attraverso l’adozione di procedure societarie (società immobiliari, holding, società fiduciarie…) che consentono tra l’altro anche vantaggi strategici e fiscali non indifferenti.

Per altri tipi di beni è possibile individuare altri rimedi come, per nominarne uno, la stipula di polizze assicurative ad hoc.

La tutela del patrimonio aziendale, infine, passa anche attraverso una buona e controllata gestione dell’azienda stessa, che deve dotarsi di una serie di strumenti e procedure al fine di prevenire eventuali pregiudizi di natura patrimoniale e soprattutto deve dotarsi di un assetto amministrativo e contabile in grado di prevedere segnali di crisi.

Poiché la disciplina prevista per perseguire la tutela del patrimonio è decisamente complessa ed articolata, ti consigliamo di affidarti a uno Studio professionale che potrà fornire indicazioni sulle strategie da seguire dopo un’analisi personalizzata della situazione aziendale e del patrimonio.

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