I vantaggi della gestione ottimale del passaggio generazionale in un’azienda
14 dicembre 21Il passaggio generazionale nelle aziende non avviene per tutti allo stesso modo.
C’è chi lo pianifica per tempo, chi lo teme e lo rimanda in continuazione e chi, purtroppo, nasconde la testa sotto la sabbia finché non diventa troppo tardi. Con la conseguenza di lasciare spesso in eredità un’impresa a soggetti non all’altezza o in disaccordo tra loro.
Vediamo insieme perché è importante pianificare per tempo il passaggio generazionale e come gestirlo al meglio.
L’azienda, un valore di tutti
Iniziamo con una premessa: l’azienda è proprietà di uno o più privati ma è giustamente considerata dalla legislazione un bene di valore collettivo per la sua capacità di dare beneficio economico a tutto il territorio (e al Paese in generale) attraverso la produzione gli investimenti, gli stipendi e la creazione di ricchezza.
In pratica tutte le aziende sono detenute da persone fisiche – e questo vale anche per i grandi gruppi societari: da ciò deriva la necessità di gestire il passaggio generazionale.
Ma come è regolato il passaggio generazionale ai termini di legge?
Passaggio generazionale, cosa dice la normativa
La vigente normativa italiana vieta di disporre dei propri beni in vita. È vero, esiste il testamento olografo – attualmente uno dei mezzi più utilizzati – ma ovviamente produce effetti solo alla morte dell’imprenditore.
Ci sono però dei mezzi per il passaggio generazionale aziendale in vita, mezzi che danno due tipi di vantaggi:
- Facoltà di disporre dei propri beni – Con il passaggio è l’imprenditore e non lo Stato a decidere chi sarà a possedere e a guidare la sua azienda. Non disporre dei propri beni potrebbe portare grossi problemi all’impresa a livello di tenuta, soprattutto in presenza di co-eredi non concordi nelle decisioni.
- Possibilità di anticipare gli effetti del subentro – Il passaggio generazionale è un processo graduale – o almeno dovrebbe esserlo – perciò prima si inizia e meglio è. Il successore deve avere il tempo di acquisire il know-how aziendale per fare sì che il cambio ai vertici sia meno traumatico possibile per i dipendenti e per l’impresa nella sua totalità. Pensiamo solo ai rapporti con i fornitori, i clienti, le banche… basterebbe considerare questi fattori per decidere di mettersi al sicuro il prima possibile!
Un modo per gestire il passaggio generazionale sfruttando i predetti vantaggi è senz’altro il Patto di Famiglia, una formula disciplinata dall’articolo 768-bis del Codice Civile (inserito nella legge del 14 febbraio 2006), che recita:
“È patto di famiglia il contratto con cui, compatibilmente con le disposizioni in materia di impresa familiare e nel rispetto delle differenti tipologie societarie, l’imprenditore trasferisce, in tutto o in parte, l’azienda, e il titolare di partecipazioni societarie trasferisce, in tutto o in parte, le proprie quote, ad uno o più discendenti”.
Si tratta, insomma, di un contratto con cui l’imprenditore trasferisce in tutto o in parte l’azienda/le partecipazioni societarie di controllo a uno o più discendenti con effetto immediato.
Percorrere questa via porta a tre vantaggi:
- Assicurare il passaggio generazionale senza pregiudizio per gli eredi non assegnatari. Infatti, gli eredi che non riceveranno l’azienda o quote di essa verranno liquidati con altri beni nel rispetto delle quote spettanti per legge. Questo, in termini umani e non puramente economici, vuol dire anche lasciare il giusto a tutti gli eredi, impedendo (perlomeno si spera) litigi e dissidi in famiglia.
- Garantire sicurezza al passaggio generazionale evitando gli istituti della collazione e della riduzione. Il Patto di Famiglia mette tutto in ordine prima e fa da pietra tombale a ogni successivo tentativo di rivendicazione.
- Accedere a un vantaggio fiscale.
E con il vantaggio n.3 siamo arrivati al punto cruciale: con il Patto di Famiglia se gli eredi si impegnano a mantenere l’azienda per almeno 5 anni dalla firma, la legge prevede una complete esenzione ai sensi dell’art. 3 co. 4- ter del DLgs. 346/90 (testo unico delle successioni).
Intervento sul tema a cura del dottor Marco Folicaldi in collaborazione con il notaio Alessandro Del Corno: https://www.youtube.com/watch?v=2fyGnuSqkZ8