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Credito d’imposta – Transizione 4.0

Credito d’imposta – Transizione 4.0

Perché approfittare degli incentivi statali e come farlo senza brutte sorprese

Se c’è un’opportunità da cogliere per le aziende che vogliono innovare e investire nel digitale è proprio l’ex piano nazionale Industria 4.0, oggi denominato Transizione 4.0: un piano ricco di misure specifiche e ulteriormente potenziato nel 2021.

Vediamo insieme la manovra e quali sono le precauzioni da prendere per evitare che un’opportunità importante si trasformi in un grosso problema difficile da gestire.

Credito d’imposta – Transizione 4.0

Innanzitutto, stiamo parlando della manovra 2021 (legge 187/2020 comma 1059) che consente di accedere al credito di imposta in compensazione, in tre quote annuali o anche in un’unica quota annuale.

Si tratta di un’agevolazione fiscale davvero molto appetibile – potremmo paragonarla al Superbonus ristrutturazioni al 110%, per fare un parallelo – e che permette alle aziende di fare il salto di qualità vero e di entrare nella quarta rivoluzione tecnologica con tutti gli strumenti fisici e digitali adeguati.

L’incentivo si struttura così:

  • Per l’acquisto di beni strumentali materiali: dal 6% al 10% per il 2021
  • Per investimenti per implementazione lavoro agile: dal 6% al 15% per il 2021
  • Per beni immateriali non 4.0: 10% investimenti nel 2021 e 6% nel 2022
  • Per beni materiali 4.0: per spese inferiori a 2,5 milioni di euro nuova aliquota al 50% nel 2021 e 40% nel 2022.

Sono esclusi mezzi di trasporto e strutture fisiche come i capannoni.

L’ultimo punto dell’elenco è particolarmente importante: per fare un esempio, un’impresa che investe nell’acquisto di un macchinario taglio laser da 700mila euro avrà un credito d’imposta della metà e pagherà il macchinario 350mila euro.


Un’opportunità da cogliere, ma con attenzione

 

Insomma, il piano Industria o Transizione 4.0 è un’opportunità preziosa per le aziende che desiderano approfittare degli incentivi per rinnovarsi o strutturarsi.

Bisogna però prestare attenzione a tre punti:

  1. Per poter accedere al credito d’imposta è bene verificare prima se l’azienda è in regola con il versamento dei contributi e con tutte le normative di sicurezza: in caso contrario, l’azienda verrà esclusa dalla compensazione.
  2. Prima di investire cifre importanti in macchinari e rete software è meglio valutare la capacità dell’azienda di sostenere e coprire investimenti di centinaia di migliaia di euro: il rischio di una mancata pianificazione finanziaria è il fallimento e la chiusura dell’azienda.
  3. La normativa di legge va inserita nella fattura, pena l’esclusione dal credito d’imposta.

Il momento giusto per investire nel digitale e nell’innovazione – se si ha intenzione di farlo – è questo perché difficilmente torneranno agevolazioni di questa portata in futuro.

La possibilità di aumentare di molto il fatturato o di aprirsi a nuovi mercati è realistica: meglio però rivolgersi sempre a consulenti esperti per un business plan adeguato e una valutazione preliminare, per evitare che un’opportunità simile si trasformi in un grosso problema difficile da risolvere a posteriori.

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